Quando e come eliminare il ciuccio

Quando e come eliminare il ciuccio

Vorrei iniziare questo post dicendovi che non sono ASSOLUTAMENTE contro il ciuccio!

Da mamma, ho avuto due esperienze diametralmente opposte: Gabriele, il mio primogenito, ha gradito da sempre il ciuccio e devo ammettere che questo strumento ci ha permesso di gestire senza problemi numerose situazioni soprattutto nel primo anno di vita; Bianca, la mia piccolina, non ha mai voluto il ciuccio e, per quanto fossi contenta di non dovermi preoccupare successivamente di toglierlo, avrei tanto desiderato che lo accettasse (anche solo per dare un po’ di tregua al mio seno)! Ma, per citare la nostra pediatra, “perché accontentarsi di una Panda quando possiamo avere una Ferrari”? 😀

Il ciuccio è utile in moltissime situazioni! Può darsi che vostro figlio sia nervoso perché stanco ed ecco che il ciuccio lo aiuta ad addormentarsi serenamente. Oppure, potrebbe essere caduto e richiedere il ciuccio come strumento di conforto. E spesso è estremamente utile a noi genitori per gestire un capriccio improvviso che potrebbe non avere fine se non ricorriamo al Santo Ciuccio!

È bene sapere che l’utilizzo del ciuccio viene raccomandato dall’Accademia Americana dei Pediatri nel primo anno di vita in quanto riduce il rischio SIDS. Di conseguenza, quando si analizza la funzione del ciuccio da un punto di vista strettamente legato al sonno, è bene valutare attentamente i pro e i contro nel caso di bambini che non abbiano ancora compiuto un anno.

Il ciuccio è, a tutti gli effetti, un supporto esterno del sonno o sleep prop. Si tratta di un ausilio che il bambino utilizza per riuscire ad addormentarsi e a ritrovare il sonno a seguito di risvegli. Nella stragrande maggioranza dei casi, un bimbo abituato ad addormentarsi con il ciuccio, lo perderà durante la notte (quando, in una particolare fase del sonno, la muscolatura della bocca si rilassa) e si sveglierà piangendo fino a che un genitore non andrà a restituirglielo.

La struttura del sonno dei bambini (ma anche di quello degli adulti) prevede una serie di cicli che si susseguono. Il sonno notturno, quindi, consiste in un susseguirsi di cicli di sonno durante i quali si alternano fasi di sonno pesante e leggero che, per gli adulti, durano in media fra i 90 e i 120 minuti mentre, per i bambini, si aggirano sui 50 minuti.

Un bimbo che faccia affidamento sul ciuccio per addormentarsi, molto probabilmente, tenderà a svegliarsi completamente durante una fase di sonno leggero e potrebbe avere difficoltà a riaddormentarsi autonomamente per la percezione di qualcosa che manca rispetto alla condizione di addormentamento iniziale: il ciuccio, appunto! E, se non riesce a trovarlo oppure non è ancora in grado di rimetterselo in bocca, è probabile che si innervosisca e che inizi a piangere nella speranza che qualcuno vada a risolvere la situazione.

Se questo è quello che succede al vostro bambino, allora vale la pena valutare l’eliminazione del ciuccio per promuovere una buona igiene del sonno e fare in modo che il vostro piccolo possa riposare in modo sereno e continuativo.

Ma come fare? Molto spesso la rimozione del ciuccio spaventa più i genitori che i bambini!

Per quanto i genitori preferiscano (nella stragrande maggioranza dei casi) cambiamenti graduali con la speranza di offrire un approccio più soft ai propri bambini, è bene sapere che – in particolare per i toddler – le “terapie d’urto” funzionano meglio semplicemente perché permettono di non confonderli stabilendo regole chiare. So che, se avete un “ciuccio-dipendente” in casa, questo potrà sembrarvi assurdo, ma molti bambini sono in grado di adattarsi alla loro nuova vita senza ciuccio nell’arco di un giorno o due se i genitori si mostrano convinti della scelta e non fanno retromarcia. Il mio consiglio, quando decidete di eliminare il ciuccio, è quello di farli sparire completamente così che voi genitori possiate evitare di cadere nella tentazione di riutilizzarlo.

Sicuramente quello che sto per dirvi scatenerà indignazione, ma voglio darvi uno spunto di riflessione riguardo al ciuccio. Si parla spessissimo di estinzione brutale del pianto nelle pratiche di sleep training, eppure, avete mai pensato che anche l’utilizzo sistematico del ciuccio per evitare un capriccio o per consolare un bambino che sta piangendo potrebbe essere considerato come un “tappargli la bocca” per evitare di sentirlo protestare?

Con questo non voglio dire che il ciuccio possa in qualche modo danneggiare il vostro bambino, ma voglio semplicemente aiutarvi ad accettare eventuali manifestazioni senza per forza ricorrere al ciuccio come unico strumento di consolazione.

La buona notizia è che i toddler sono molto legati all’idea di diventare “bimbi grandi” e quindi sottolineare il fatto che il ciuccio sia destinato ai bimbi piccoli può sicuramente aiutare a convincerli che è arrivato il momento di liberarsene. Vi invito a porre molta enfasi su questo aspetto e a presentare questo cambiamento come qualcosa di positivo!

Un trucchetto che solitamente funziona molto bene per convincere un bambino a lasciare il ciuccio è quello della “Fatina dei Ciucci”. Potete dirgli che la Fatina arriverà a raccogliere i ciucci per portarli ai bimbi piccoli che ne hanno bisogno e, in cambio, lascerà una sorpresa per complimentarsi con lui per essere stato maturo e altruista!

È totalmente normale che, non appena vostro figlio avrà realizzato che il ciuccio non è più un’opzione, possa mostrarsi nervoso e piangere o protestare in modo intenso. Questo succede tutte le volte che si spezza un’abitudine consolidata! Il mio suggerimento per affrontare queste situazioni è quello di distrarre il vostro bambino il più possibile spostando l’attenzione dal ciuccio a qualcos’altro che sia per lui fonte di interesse: potete dargli un piccolo “premio” (qualcosa di semplice, come uno sticker o un biscotto), fargli guardare un cartone che a lui piaccia particolarmente o coinvolgerlo in un gioco divertente.

Cercate di mostrarvi comprensivi rispetto alla sua frustrazione iniziale e di continuare a complimentarvi con lui per essere stato così bravo e grande!

Nel caso vi sia un fratellino o una sorellina che prende il ciuccio, evitate di “riciclare” quelli che utilizzava il più grande e acquistatene di nuovi onde evitare di scatenare una reazione di gelosia o rabbia fra fratelli.

Date al vostro bimbo qualche giorno per adattarsi completamente alla nuova situazione e vedrete che, in men che non si dica, potrà godere di un sonno continuativo e regolare durante la notte che lo aiuterà a gestire i momenti di difficoltà con più serenità pur senza ciuccio!

Sara

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