Migliorare il sonno del tuo bambino: solo una questione di metodo?
Mi capita spesso di parlare con clienti che hanno già tentato – senza successo – di applicare un metodo per insegnare al proprio bambino a dormire in modo continuativo. E la mia risposta è sempre la stessa: “L’applicazione di un metodo di sleep training sarà solo una minima parte del nostro percorso di accompagnamento al sonno”.
Il sonno è un meccanismo complesso e multi-fattoriale e ci sono numerosi elementi che possono influire sulla sua qualità e durata. Adottando un approccio multidisciplinare, è possibile aiutare le famiglie a ottenere risultati più duraturi e sostenibili nel lungo periodo, perché – in questo modo – si affrontano tutti gli ostacoli che possono contribuire a determinare gli attuali problemi di sonno del bambino.
Per prima cosa, possono esserci problemi di salute o di natura psicologica che incidono sulla capacità del bambino di dormire bene. Ad esempio, un bambino che soffre di apnea notturna o di ansia può faticare ad addormentarsi e a rimanere addormentato, e la semplice applicazione di un metodo per “allenarlo” al sonno senza affrontare i problemi che sono alla base delle sue difficoltà potrebbe rivelarsi non efficace. È quindi estremamente importante escludere eventuali condizioni di salute fisica o mentale prima di procedere con un percorso di sleep training.
In secondo luogo, le condizioni ambientali e le abitudini del bambino possono svolgere un ruolo significativo rispetto alla sua capacità di dormire in modo regolare. Fattori come i rumori, la temperatura o la luminosità della stanza, l’orario dei pasti e delle attività diurne hanno tutti un impatto sul suo sonno. Spesso, è necessario riadattare l’ambiente sonno del bambino e modificare gli orari della sua giornata per riuscire a ottenere dei risultati tangibili quando lo si vuole abituare a dormire in modo più sereno e continuativo.
Inoltre, anche il temperamento e la personalità di un bambino possono influire sul sonno. Alcuni bambini sono più sensibili agli stimoli esterni e hanno necessità di rendere le condizioni di addormentamento totalmente neutre per riuscire a rilassarsi, mentre altri possono avere difficoltà a elaborare strategie di auto-conforto e necessitare della presenza del genitore che lo accompagni ad addormentarsi. Prima di procedere con l’applicazione di un metodo per insegnare al bambino a dormire in modo sano, è bene accertarsi che le strategie che si utilizzeranno siano in linea con le sue esigenze specifiche. Non esiste una soluzione valida per tutti e talvolta si rivela necessaria la combinazione di diverse tecniche di “allenamento” al sonno per avere successo.
Infine, i problemi di sonno del bambino possono essere correlati a particolari pratiche genitoriali o dinamiche famigliari. Ad esempio, uno stile genitoriale incoerente o approcci contrastanti al sonno possono creare confusione e ansia per il bambino. In questi casi, è necessario affrontare questi problemi per poter correggere le abitudini di sonno del bambino.
In qualità di consulente pediatrica del sonno certificata e avendo lavorato con centinaia di famiglie, so che – optando per un approccio multi-fattoriale – aiuterò i genitori a identificare e ad affrontare tutte le cause che potrebbero contribuire alle difficoltà che stanno attualmente riscontrando sul fronte sonno.
Questo è fondamentale quando si tratta di gettare le basi affinché il loro bambino possa dormire bene non solo durante le 2 o 3 settimane in cui lavoreremo insieme, ma per gli anni futuri e, si spera, per tutta la vita!
– Sara