Il grande dibattito “Natura vs. Educazione” riguarda anche il sonno

Se stai leggendo il mio blog, sono certa che – almeno una volta nella tua esperienza di genitore – avrai pensato di avere avuto la fortuna di mettere al mondo un bimbo che, molto semplicemente, non riesce a dormire. È possibile che la tua stessa mamma ti abbia detto “È ereditario! Anche tu eri così appena nato/a.” Ecco, diciamo che la nonna può avere ragione e torto allo stesso tempo.

Individuare con esattezza i fattori che influenzano le abitudini del sonno di un bambino può essere difficile. Vi sono tratti ereditari e comportamenti acquisiti.

Uno studio del 2013 ha rilevato che la genetica ha un impatto considerevole sulle dinamiche del sonno notturno dei bambini, mentre i fattori ambientali tendono a influenzare maggiormente il sonno diurno.

Ulteriori ricerche pubblicate nel 2018 hanno dimostrato che fattori genetici e ambientali influiscono su due diversi modelli di attività cerebrale (onde lente e fusi) che sono responsabili di alcune fra le funzioni più importanti del sonno, come il consolidamento della memoria.

Il temperamento di un bambino può essere ereditato da mamma o papà. E, se un bambino è solitamente meno adattabile e più irritabile, dormirà meno in generale, oppure potrebbe essere più difficile per lui addormentarsi o riaddormentarsi a seguito di risvegli intermedi.

I comportamenti appresi, al contrario, si riferiscono ad abitudini che un genitore potrebbe promuovere o meno. Ad esempio, se un genitore è solito proporre sonnellini seguendo finestre di veglia fisiologicamente adatte all’età del bambino, questo atteggiamento tenderà a migliorare la qualità del sonno del piccolo.

Allo stesso tempo, anche fattori ambientali come luci o rumori nella stanza possono influire sul sonno e sembrano fare la differenza soprattutto quando si dorme di giorno.

È verissimo che ci sono elementi che i genitori non possono controllare perché fanno parte del patrimonio genetico di un bambino, ma coltivare sane abitudini del sonno e praticare una buona igiene del sonno sono sicuramente aspetti che i genitori possono – e, secondo me, dovrebbero – influenzare.

Esempi di atteggiamenti volti a promuovere una buona igiene del sonno possono essere: impostare orari regolari per coricarsi o alzarsi, evitare di utilizzare supporti esterni del sonno che non siano adatti per l’età del bambino o che generino dipendenza, limitare l’utilizzo di schermi prima della nanna, etc.

Detto questo, la perfezione del sonno non è sempre raggiungibile poiché dobbiamo considerare l’impatto dei tratti ereditari per capire cosa può funzionare per un bambino e cosa no. Ma, anche quando la natura sembra non collaborare, interventi comportamentali come lo sleep coaching possono aiutare a risolvere molti disturbi del sonno nei neonati e nei bambini piccoli.

Insegnare al tuo bambino ad addormentarsi e a collegare i cicli del sonno in modo autonomo, promuovere una dieta sana, impostare orari adeguati a prevenire un’eccessiva stanchezza e creare un ambiente che supporti un buon riposo migliorerà sensibilmente la qualità e la durata complessiva del sonno, indipendentemente dalle naturali inclinazioni del tuo piccolo!

Bibliografia

1. Evelyne Touchette, PhD; Ginette Dionne, PhD; Nadine Forget-Dubois, PhD; Dominique Petit, PhD; Daniel Pérusse, PhD; Bruno Falissard, MD; Richard E. Tremblay, PhD; Michel Boivin, PhD; Jacques Y. Montplaisir, MD (2013). Genetic and Environmental Influences on Daytime and Nighttime Sleep Duration in Early Childhood. Pediatrics (2013) 131 (6): e1874–e1880.

2. T. Rusterholz, C. Hamann, A. Markovic, S.J. Schmidt, P. Achermann and L. Tarokh (September 24th, 2018). Nature and Nurture: Brain region specific inheritance of sleep neurophysiology in adolescence. Journal of Neuroscience.

Sara

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