Fare sleep training renderà il mio bambino inflessibile?

Fare sleep training renderà il mio bambino inflessibile?

Ho deciso di scrivere questo articolo perché, in qualche modo, mi sento colpevole. Colpevole per tutti quei genitori che, una volta preso un ottimo ritmo con i riposini e il sonno notturno del proprio bambino, decidono di rinunciare a qualsiasi tipo di impegno sociale per non correre il rischio di perdere gli enormi progressi raggiunti.

Quello che dico a tutti i miei clienti (e anche agli amici che, di tanto in tanto, mi chiedono consigli da esperta) è che “l’eccezione conferma la regola”!

È vero, fare sleep training significa attenersi – almeno per qualche settimana – a delle regole piuttosto rigide con l’obiettivo di facilitare l’acquisizione delle nuove competenze di addormentamento da parte dei nostri bambini potendo contare su una loro pressione di sonno sempre “ideale”. Infatti, sarebbe controproducente cercare di abituare un bimbo ad addormentarsi in modo autonomo e sereno per un sonnellino con la consapevolezza che si è appena addormentato in auto (anche solo per pochi minuti). Ed è per questo che, quando si decide di affrontare un percorso di accompagnamento al sonno, sarebbe bene assicurarsi che non vi siano situazioni che impediscano di seguire una routine precisa durante il giorno e alla sera.

Tuttavia, una volta che il bambino ha acquisito una certa regolarità e costanza per quanto riguarda il sonno (sia di giorno che di notte), è totalmente possibile deviare dalla norma di tanto in tanto senza per questo rischiare di compromettere le sane abitudini che avete instaurato con impegno e fatica.

Probabilmente vi starete chiedendo cosa si intende con “di tanto in tanto” e voglio darvi qualche esempio concreto per permettervi di adottare una maggiore flessibilità senza rischiare di mandare tutto all’aria.

Mettiamo che il vostro bimbo abbia una visita medica di martedì mattina in un orario che coincide esattamente con il suo sonnellino. Si tratta, ovviamente, di un evento che deve avere la priorità! Potrà dormire nel tragitto in auto o nel passeggino (entrambi elementi che – di solito – coadiuvano il sonno) prima o dopo la visita e recuperare con il sonnellino successivo offerto a casa nel suo ambiente sonno usuale. Se si tratta di un neonato di pochi mesi, è del tutto probabile che questo si verifichi non più di una volta a settimana e che gli altri 6 giorni si svolgano senza particolari impegni.

Ipotizziamo invece che si tratti di un bimbo più grande, di 2 o 3 anni, e che stiate programmando una gita fuoriporta durante il weekend. Non voglio – nel modo più assoluto – che la paura di fare passi indietro con il suo sonno vi porti a rinunciare a una bella esperienza di famiglia! Basterà osservare alcune indicazioni di massima, come evitare – se possibile – di fare bed sharing o di ritardare troppo l’orario abituale della messa a nanna serale, per fare in modo che il vostro bimbo torni rapidamente in carreggiata una volta rientrati a casa.

Con questo non voglio spingervi a pianificare continuamente weekend frenetici o a vivere le giornate senza alcuna struttura. Costruire una routine permette ai bambini, neonati o in età prescolare, di interiorizzare lo schema delle giornate e riduce lo stress associato al non sapere cosa accadrà: poter prevedere quello che si verificherà nel prossimo futuro rassicura i nostri piccoli e – diciamo la verità – anche noi! Al tempo stesso, i bambini, soprattutto quelli più piccoli, modulano le proprie emozioni rispecchiando l’atteggiamento dei genitori. Se ci dimostriamo incapaci di gestire gli imprevisti e il cambiamento, non faremo che trasmettere loro queste difficoltà.

In conclusione, non è lo sleep training a rendere i nostri bimbi inflessibili. Piuttosto, per genitori che sono passati da una totale privazione di sonno a una condizione ideale in cui la famiglia finalmente riposa, è normale che tutto ciò che può avere un impatto negativo su questa nuova realtà possa generare ansia e timore. Al tempo stesso, che vita sarebbe se dovessimo sempre e solo attenerci alle regole?

Il mio consiglio? Cercate di adottare un approccio del tipo “80% regole – 20% eccezioni”. Questo vi permetterà di non perdere i risultati che avete ottenuto con fatica, pazienza e costanza lasciando spazio per godervi i vostri impegni sociali senza la paura di mandare tutto all’aria.  

Sara

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