Co-sleeping: sì o no?
Avendo lavorato con centinaia di genitori ed essendo mamma a mia volta, so bene che condividere la stanza con il proprio bambino può essere un’esperienza rassicurante e snervante allo stesso tempo. L’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda il co-sleeping per almeno i primi sei mesi, idealmente fino a un anno, per i benefici che offre. Tuttavia, è fondamentale affrontare questo periodo con una strategia equilibrata che favorisca un sonno riposante per tutti i coinvolti.
Ecco di seguito una piccola guida per aiutarvi a ottimizzare il sonno di tutti nel caso decidiate di optare per la condivisione della stanza.
Usa il rumore bianco:
Se noti che il tuo bambino si sveglia a seguito di ogni piccolo rumore, potrebbe essere utile utilizzare una macchina per il rumore bianco. Un rumore bianco a basso volume può aiutare a coprire i suoni che tu o il tuo partner potreste fare durante la notte, creando un ambiente calmante simile a quello del grembo materno che può aiutare il tuo bambino a dormire più serenamente.
Crea una barriera visiva:
Con la crescita e specialmente intorno ai 6 mesi, il tuo bambino potrebbe diventare più consapevole della tua presenza, essere stimolato da questo e svegliarsi più spesso per fare dei check e assicurarsi che tu sia sempre lì. Per limitare questi episodi, considera di montare una tenda o di utilizzare un séparé per creare una parete divisoria tra il tuo letto e lo spazio in cui dorme il bambino. Questo piccolo senso di separazione può aiutare tutti a dormire più tranquillamente.
Attieniti a una routine:
La coerenza è fondamentale quando si condivide la stanza. Stabilire una routine della buonanotte regolare aiuterà il tuo bambino a capire che è ora di dormire, indipendentemente da dove si trova. Che si tratti di un offrire bagnetto, leggere una storia o cantare una ninna nanna, mantenere la stessa routine ogni notte può rendere più serena l’ora della nanna e aiutare – con il tempo – il bambino a imparare a dormire e a rilassarsi senza avere bisogno della tua presenza nella stanza.
La scelta di dove far dormire il bambino è della famiglia:
Nonostante la AAP raccomandi di condividere la stanza fino a un anno, molti esperti del sonno suggeriscono che trasferire il bambino nella propria stanza intorno ai sei mesi possa migliorare la qualità del sonno per l’intera famiglia. Se un bambino che abbia superato i 6 mesi di vita inizia a svegliarsi più spesso, potrebbe essere un segnale che è pronto per il proprio spazio. I risvegli notturni frequenti possono disturbare il sonno di tutti e portare a un’eccessiva stanchezza, che è difficile da gestire sia per il bambino che per i genitori. La scelta di dove farlo dormire è dei genitori che, dopo avere valutato pro e contro, decidono quale sia la migliore soluzione per tutti i membri della famiglia. Nel caso in cui si decidesse di fare deviazioni rispetto a quanto indicato dalla AAP, occorre farlo con grande cautela assicurandosi che tutte le norme per la prevenzione del rischio SIDS vengano osservate.
Cosa NON fare quando si condivide la stanza
Non dormire nello stesso letto:
Ricorda, condividere la stanza significa condividere lo stesso ambiente, non lo stesso letto. Dormire nello stesso letto aumenta esponenzialmente il rischio di SIDS e altri pericoli legati al sonno. Il tuo bambino dovrebbe avere il proprio spazio sicuro per dormire, con un materasso rigido e senza lenzuola, cuscini o oggetti liberi.
Non trascurare il tuo sonno:
Il tuo sonno è importante quanto quello del tuo bambino. Se la condivisione della stanza causa significative interruzioni del sonno per te, vale la pena riconsiderare la logistica. I genitori ben riposati sono meglio attrezzati per prendersi cura del loro bambino.
Non affidarti solo alla condivisione della stanza per la prevenzione del rischio SIDS:
Sebbene la condivisione della stanza possa ridurre il rischio di SIDS, questo è solo uno degli aspetti delle pratiche di sonno sicuro. Metti sempre il bambino a dormire sulla schiena, usa una superficie di sonno rigida ed evita materassi di seconda mano, oggetti morbidi o peluche nella culla.
Trovare il giusto equilibrio
Condividere la stanza può essere un modo meraviglioso per tenere il tuo bambino vicino e al sicuro durante i primi mesi, ma è essenziale trovare un equilibrio che funzioni per tutta la famiglia. Anche se – per un sonno di buona qualità – gli esperti consigliano che ognuno abbia il proprio spazio per dormire, questo non è sempre possibile. Implementando strategie come l’uso del rumore bianco e la creazione di una barriera visiva tra te e il tuo bambino, potrai migliorare la qualità del sonno per tutti.
Ricorda, il benessere della tua famiglia è la priorità. Se la condivisione della stanza è l’unica opzione o la migliore soluzione per voi, sappi che ci sono modi per farla funzionare. Quando sarà il momento giusto per voi, trasferire il bambino nella propria stanza sarà un passo positivo per la salute del sonno di tutti. E, se dovessi avere bisogno di supporto per farlo, sono qui per assisterti in ogni fase di questo percorso.
– Sara