Capire l’Ansia da Separazione

Capire l'Ansia da Separazione

L’ansia da separazione è una parte naturale dello sviluppo di un bambino, ma presenta spesso sfide, specialmente per quanto riguarda il momento della messa a nanna e i risvegli notturni. Quando lavoro con le famiglie, mi imbatto spesso in genitori che stanno attraversando questa fase delicata con i loro piccoli. In questo articolo, esploreremo cos’è l’ansia da separazione e come si manifesta ed elencheremo strategie pratiche per aiutare sia i genitori che i bambini a superare questi momenti.

L’ansia da separazione inizia generalmente intorno ai 6-8 mesi di età e può manifestarsi nuovamente intorno ai 18 mesi – 2 anni. Si caratterizza per il disagio del bambino quando viene separato dalle persone che se ne prendono cura, più comunemente dai genitori e – in particolare – dalla mamma. Questa ansia ha le sue radici nella crescente consapevolezza del bambino della permanenza degli oggetti – ovvero la comprensione che le cose (e le persone) continuano a esistere anche quando non sono visibili.

Durante la messa a nanna, l’ansia da separazione può manifestarsi in vari modi:

  • Resistenza al sonno: il bambino potrebbe opporsi, piangere o aggrapparsi ai genitori per evitare di rimanere solo.
  • Risvegli notturni: potrebbe svegliarsi frequentemente durante la notte cercando conforto.
  • Paura di restare solo: il bambino potrebbe temere di essere separato dal genitore e ciò gli rende difficile riuscire a calmarsi autonomamente.

In qualità di consulente del sonno per bambini, raccomando le seguenti strategie per gestire l’ansia da separazione durante il momento di andare a letto:

  1. Stabilire una routine della nanna coerente: una routine prevedibile che includa attività rilassanti come leggere un libro o cantare una ninnananna aiuta i bambini a sentirsi sicuri e a capire cosa aspettarsi.
  2. Separazione graduale: riduci gradualmente la tua presenza nella stanza durante il momento della messa a nanna. Inizia sedendoti vicino alla culla o al letto e spostati lentamente più lontano man mano che il bambino diventa più competente nell’auto-conforto.
  3. Oggetti di transizione: introduci un oggetto che rassicuri il bambino, come un pupazzo o un doudou (se l’età del piccolo lo consente senza rappresentare un rischio).
  4. Rinforzo positivo: lodare e premiare il bambino per essere stato coraggioso ed essere rimasto calmo in assenza del genitore o essersi riuscito ad addormentare autonomamente può aiutarlo ad aumentare la propria autostima.
  5. Creare un ambiente sicuro: assicurati che la camera da letto sia adatta al sonno – buia, silenziosa e a una temperatura confortevole – per ridurre al minimo interruzioni che potrebbero aggravare l’ansia.
  6. Giocare a nascondino: giocare a nascondino durante il giorno può aiutare il bambino a capire che, solo perché non può vederti, non significa che tu sia scomparso per sempre. Questo gioco costruisce fiducia e rafforza il concetto di separazione temporanea.
  7. Convalidare i sentimenti: riconosci i sentimenti di ansia del bambino e rassicuralo che tornerai sempre. Usa frasi come “Tornerò fra pochissimo” e, se devi uscire dalla stanza, fallo solo per qualche secondo prima di tornare per infondere così un senso di sicurezza.
  8. Rimanere coerenti: la coerenza è fondamentale per gestire l’ansia da separazione. Mantieni invariata la routine della buonanotte e la modalità di risposta ai risvegli notturni per evitare che il bambino venga confuso da cambiamenti nella gestione del suo sonno.

Applicando queste strategie con pazienza e coerenza, potrai aiutare il tuo bambino a sviluppare buone abitudini del sonno e a gestire l’ansia da separazione in modo sano. Ricorda che ogni bambino è unico ed è importante adattare queste strategie alle sue caratteristiche ed esigenze specifiche.

Attraversare i periodi di ansia da separazione può essere impegnativo, ma con comprensione, empatia e convinzione, sia tu che il tuo bambino potrete superare con successo queste fasi e godervi di nuovo notti di sonno sereno.

– Sara

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