Allattamento al seno o latte in formula? Quale dei due favorisce il sonno?

È opinione comune che l’offerta di un biberon di latte artificiale possa aiutare i neonati a dormire meglio durante la notte. Eppure, molti genitori hanno provato a fare questo esperimento per poi scoprire che la situazione sarebbe rimasta invariata.

Uno studio del 2017 ha evidenziato come i bambini fino ai 3 mesi allattati al seno dormano meglio rispetto ai bimbi allattati con latte artificiale. Tuttavia, lo stesso studio ha rilevato che il latte artificiale contribuisce a ridurre i risvegli nei bimbi che abbiano già compiuto i 6 mesi di vita (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28735066/).

Il latte materno contiene naturalmente melatonina e non c’è dubbio che questo aiuti ad accorciare i tempi di addormentamento e a regolarizzare il ritmo circadiano.
D’altra parte, per i genitori che scelgono il latte artificiale, diventa più facile monitorare il quantitativo di latte assunto dal proprio bambino. Il latte in formula, inoltre, è più pesante da digerire e può quindi portare a stretch di sonno leggermente più duraturi.

Cosa possiamo dedurre da queste informazioni?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita del bambino. Sempre secondo l’OMS, il latte materno dovrebbe rappresentare la scelta primaria anche dopo l’introduzione dei cibi complementari fino ai 2 anni e oltre.
Tuttavia, per molte famiglie il latte in formula è la strategia più idonea e non c’è nulla di male in questo!

Per quanto riguarda il sonno, non ci sono prove scientifiche che il latte materno o il latte in formula abbiano un migliore impatto sui ritmi di sonno dei neonati. E, indipendentemente dal tipo di allattamento, l’obiettivo è sempre lo stesso: crescere un bambino ben riposato, felice e sano!

Sogni d’oro!

Sara

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