Perché un genitore rilassato è il segreto per avere un bimbo che dorme in modo sereno e regolare

Perché un genitore rilassato è il segreto per avere un bimbo che dorme in modo sereno e regolare

Pensi di essere ansioso PERCHÉ il tuo bambino non dorme bene? Potrebbe essere vero il contrario.

I bambini cercano nei propri genitori indizi su come interpretare le situazioni.

Anche i genitori con le migliori intenzioni possono ritrovarsi a trasmettere il proprio stress ai figli e molti studi lo dimostrano. Tuttavia, se sei un genitore ansioso, non serve sentirsi in colpa.

Molto spesso, l’ansia non è facile da controllare. Se, però, vogliamo che i nostri figli siano sereni o – semplicemente – che dormano bene, possiamo fare qualcosa per evitare di trasmettere loro le nostre sensazioni negative.

Quando si tratta di dormire, quello che ho sperimentato sia con i miei figli che lavorando con centinaia di famiglie, è che, per qualche ragione, il sonno tende ad avere un impatto emotivo maggiore rispetto ad altri aspetti della vita di un bambino.

Forse perché, prima di diventare genitori, ci sono state presentate immagini stereotipate di adorabili neonati dormienti che – molto semplicemente – non sono realistiche, ma che rimangono tuttavia impresse nelle nostre menti come un ideale che vogliamo inconsciamente raggiungere.

È anche vero che molti genitori (soprattutto quelli alle prime armi) tendono ad associare significati drammatici ai pianti di un bambino nella culla. Spesso non sappiamo perché i nostri neonati piangono e pensiamo subito che stiano piangendo per fame, dolore o ansia da separazione. In qualità di insegnante del Dunstan Baby Language, il mio compito è quello di insegnare a futuri e neo-genitori come identificare i diversi tipi di pianto del loro bambino potendo associare un preciso significato alla sua manifestazione e agire in modo efficace senza dover indovinare quello di cui ha bisogno. E questo si è dimostrato estremamente efficace per ridurre in modo significativo l’ansia dei genitori nelle prime fasi della vita del loro piccolo.

In altri casi, i genitori proiettano i propri sentimenti sui loro bambini quando questi piangono. È facile capire perché questo accade se pensiamo, ad esempio, a una mamma che ha appena partorito e che sta vivendo sbalzi ormonali importanti che le fanno provare sensazioni molto forti.

La realtà, quindi, è che i bambini percepiscono l’umore di chi si prende cura di loro. Se sei preoccupato o arrabbiato perché tuo figlio impiega molto tempo ad addormentarsi o si è svegliato più volte durante la notte, è più probabile che lui o lei modellerà i tuoi sentimenti e faticherà a calmarsi. Questo avviene perché i bambini non sono ancora in grado di autoregolarsi e affrontano le nuove esperienze rispecchiando le sensazioni del genitore.

Quando incontro per la prima volta genitori che decidono di affidarsi a me per un percorso di accompagnamento al sonno per il proprio bambino, riesco già – durante la consulenza iniziale – a capire se avranno difficoltà con l’implementazione del programma o se vedranno risultati già a partire dalle prime notti a seconda di quanto si mostrano ansiosi o fiduciosi.

Purtroppo, l’ansia può seriamente ostacolare la capacità di giudizio e i processi decisionali. Inoltre, l’ansia non scompare dall’oggi al domani. Può essere innescata dalla privazione di sonno che a sua volta può essere causata dal fatto che il bambino percepisce il cattivo umore del genitore e, di conseguenza, ha difficoltà ad addormentarsi serenamente. Infatti, uno studio del 2014 ha permesso di dimostrare che madri e neonati influenzano reciprocamente le rispettive reazioni psicologiche.

Quindi cosa può fare un genitore ansioso per supportare al meglio il proprio bambino e aiutarlo a riposare bene?

La dottoressa Jodi A. Mindell, psicologa e direttrice associata del Centro per i Disturbi del Sonno presso il Children’s Hospital di Filadelfia e autrice del libro “Sleeping Through the Night”, ha elencato una serie di strategie di rilassamento che i genitori possono tentare per sentirsi più calmi quando si avvicina il momento di mettere a nanna i propri piccoli.

Queste strategie includono:

– Il rilassamento muscolare progressivo per diventare più consapevoli della tensione fisica;

– La respirazione diaframmatica che riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca per migliorare il rilassamento generale;

– L’immaginazione guidata che utilizza la capacità di evocare con la mente un luogo, un momento o un’esperienza felice che diano sensazioni di calma e pace;

– Lo yoga per ottenere chiarezza mentale e consapevolezza fisica;

– La meditazione che si è dimostrata particolarmente utile per raggiungere uno stato emotivo più calmo.

So perfettamente che, per una persona pratica, l’applicazione di queste strategie potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma voglio ribadire ancora una volta l’importanza di essere genitori rilassati sia per il proprio benessere che per quello dei propri figli. Più sarai calmo, più calmo sarà il tuo bambino e il processo per insegnargli a dormire (attraverso un percorso di sleep training vero e proprio o optando per strategie diverse con cui ti senti più a tuo agio) sarà più veloce e lineare.

Tuttavia, se ritieni che queste strategie non siano adatte a te o che non siano sufficienti per gestire i tuoi livelli di stress, ricorda che non c’è niente di sbagliato nell’affidarsi a un professionista. La psicoterapia può essere molto utile per quei genitori che si sentono esausti e hanno bisogno di analizzare in dettaglio le cause della loro ansia.

Essere genitori è un’esperienza straordinaria, travolgente ed estenuante (soprattutto con milioni di altri fattori di stress nella nostra vita quotidiana). E, se aiutiamo in primis noi stessi, ci assicuriamo di essere in grado di occuparci al meglio dei nostri figli.

In conclusione, se il tuo bimbo ha difficoltà a dormire e ti senti stressato e depresso, sappi che un percorso di sleep training può sicuramente aiutare ma, prima di iniziarlo, è fondamentale che la tua ansia sia sotto controllo.

– Sara

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